MESOPOTAMIA
Lavaggio e Restauro Tappeti a Mano
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Lavaggio e restauro artigianale nel pieno rispetto della tradizione
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ORARI DI LAVORO
Chiuso Sabato e Domenica
POSIZIONE
Roma

La Mesopotamia a custodia del patrimonio dei tappeti
QUELLO CHE FACCIAMO DA OLTRE 40 ANNI
Lavaggio Tappeti
Pulizia profonda e delicata per preservare colori, morbidezza e bellezza
Il lavaggio dei tappeti orientali viene svolto con attenzione artigianale, usando metodi delicati rigorosamente manuali con acqua e sapone, che eliminano lo sporco in profondità e restituiscono brillantezza, morbidezza e vivacità ai colori originali. Ogni tappeto torna così alla sua naturale bellezza.
- Consigli sulla manutenzione
- Lavaggio artigianale
Mesopotamia Tappeti: Un viaggio nella bellezza
Restauro Tappeti
Ridiamo vita ai tuoi Tappeti Orientali
Il restauro di un tappeto orientale non è solo tecnica, ma cura, passione e rispetto. Ogni trama ripresa a mano, ogni colore riportato a nuova vita racconta l’antica bellezza di terre lontane, preservando l’anima e il valore di un capolavoro unico e irripetibile.
- Ricostruzione delle frange
- Rifacimento dei bordi
- Riparazione degli strappi
- Annodatura per gli strappi dei buchi
Offriamo servizi veloci e affidabili
Servizi di lavaggio e restauro
ma segni preziosi che raccontano una storia,
garantendo che ogni oggetto
è unico e creato rigorosamente a mano.

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Simboli e Significati nei Tappeti Persiani
Nella tradizione persiana, i motivi decorativi dei tappeti non sono mai frutto del caso. Ogni disegno, ogni figura geometrica o animale stilizzato ha un significato ben preciso, tramandato fedelmente attraverso i secoli da generazioni di tessitori. Dietro ogni nodo si cela un’intenzione, un simbolo, un messaggio silenzioso. L’arte del tappeto non è solo abilità tecnica: è narrazione, è memoria, è spirito. Attraverso i motivi intrecciati con pazienza e dedizione, prende vita un linguaggio simbolico che racconta storie di popoli antichi, speranze condivise, valori profondi.
Il tappeto orientale, dunque, va oltre il semplice ruolo di oggetto d’arredo. È un frammento di civiltà, un documento vivo che testimonia la cultura di chi lo ha realizzato. Le sue decorazioni, spesso complesse ma mai casuali, parlano di amore, fede, timori ancestrali, speranze per il futuro, attaccamento alla terra e alla famiglia, legami spirituali con la natura e con il divino. Alcuni motivi simboleggiano la protezione contro il male, altri invocano fortuna, abbondanza o longevità. Ogni elemento del disegno è frutto di una scelta consapevole, carica di significato.
A rendere ancora più affascinante questo linguaggio è la varietà di interpretazioni regionali. Ogni area geografica, ogni tribù nomade, ogni piccolo villaggio ha sviluppato uno stile proprio, dando vita a un caleidoscopio di simboli, colori e tecniche. I tessitori nomadi, ad esempio, utilizzavano soprattutto motivi geometrici, spesso tramandati a memoria, per la difficoltà di creare disegni curvilinei sui loro telai portatili. Nei laboratori cittadini, invece, l’artigianato si evolveva in direzione di una maggiore complessità floreale e figurativa, dando forma a tappeti di straordinaria ricchezza estetica e simbolica.
Il campo centrale, le cornici, le bordure, tutto nei tappeti persiani è parte di una struttura che non è solo decorativa ma anche narrativa. I motivi principali come l’albero della vita, il cipresso, il melograno, il leone, le stelle, i fiori stilizzati o le mani della preghiera ricorrono nei secoli e nelle epoche, sopravvivendo al tempo e ai confini, sempre reinterpretati ma mai dimenticati. Si tratta di simboli che attraversano il tempo, comparendo sia nei tappeti più antichi che in quelli moderni, come tracce visibili di un’eredità culturale profondissima.
Il tappeto, quindi, non è solo materia. È racconto. È identità. È il riflesso dell’anima di un popolo che ha saputo tramandare la propria visione del mondo attraverso l’arte. Ogni tappeto persiano è un ponte tra passato e presente, tra spiritualità e quotidianità, tra l’uomo e ciò che lo circonda. Per questo motivo, il tappeto persiano assume un ruolo che va ben oltre l’estetica o la funzionalità: è un mezzo di espressione universale, un codice simbolico che permette di leggere l’anima di chi lo ha creato e comprendere, anche a distanza di secoli, il mondo in cui è nato. Una voce silenziosa, ma ancora oggi viva e vibrante.
Il tappeto Persiano
Il tappeto di Pazyryk
Questo tappeto rappresenta una testimonianza concreta dell’elevata raffinatezza raggiunta dalle antiche culture nomadi dell’Asia centrale già nel V secolo a.C. Realizzato con una tecnica di annodatura sorprendentemente complessa, è decorato con motivi geometrici e figurativi che denotano una sensibilità estetica e un livello tecnico avanzatissimi per l’epoca. Le sue decorazioni includono file di cavalieri, cervi e motivi floreali stilizzati, tutti disposti in una composizione rigorosa e armoniosa.
Il ritrovamento
Le origini della scoperta risalgono al 1929, quando due studiosi russi, Sergej Rudenko e Mikhail Grianov, diedero avvio a una serie di scavi archeologici nella regione dell’Altaj, nell’area compresa tra la Russia orientale e la Mongolia. In quella zona, nota per la presenza di antichi tumuli funerari detti kurgan, appartenenti alla cultura scita, vennero portate alla luce cinque grandi tombe monumentali.
Fu però solo nel 1949, durante lo scavo del quinto tumulo, che si fece la scoperta straordinaria: all’interno della camera sepolcrale, insieme a oggetti di pregio, arredi funerari e ai resti mummificati dei cavalli appartenenti al defunto, venne ritrovato il tappeto. A renderne possibile la conservazione per oltre due millenni fu un particolare fenomeno: la camera funeraria era stata invasa dall’acqua, che, congelandosi a causa del clima estremo della zona, aveva sigillato e ibernato il contenuto, impedendo il deperimento dei materiali organici.
Immagine di User:Schreiber, Pubblico dominio. Fonte: Wikimedia Commons.
Immagine del Tappeto di Pazyryk: originariamente da Wikipedia in inglese; pagina descrittiva disponibile qui. Pubblico dominio.